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La Resistenza e il XXV aprile Conferenza presso Aula Magna ISIS Luino “C. Volontè”

In occasione della conferenza del 10 aprile sul tema “La Resistenza e il 25 aprile” nell’Aula Magna dell’ISIS Città di Luino “C. Volontè”, Ivonne Trebbi ha intrattenuto col fiato sospeso una platea di circa novanta studenti raccontando, a volte con voce tremante per la commozione, la sua esperienza di staffetta partigiana.
Ivonne Trebbi nata il 31 gennaio 1928 ad Argelato e nel 1943 residente a Castel Maggiore, dopo l’8 settembre del 1943 sceglie di contribuire alla lotta di Liberazione, entrando a far parte della IV Brigata Garibaldi Venturoli, che agiva nella provincia di Varese. Racconta come la sua scelta, non facile e di cui non si è mai pentita, le costa forse per una delazione la prigionia, le percosse e la vita dura nel carcere di San Giovanni in Monte (Bologna), dove restò fino al 23 aprile 1945. Nonostante i continui interrogatori, le percosse e le umiliazioni cui fu costretta dai soldati fascisti, non rivela mai informazioni e nomi.
La conferenza organizzata dall’Isis Città di Luino in collaborazione con l’ANPI di Luino ha visto come relatrice anche Ester De Tomasi, presidente provinciale ANPI di Varese la quale ha ricordato il valore della storia e la necessità per le nuove generazioni di conoscere gli eventi del passato in maniera corretta e approfondita, attraverso le testimonianze di chi c’era e di chi le ha vissute per poter oggi, in tempi difficili, sostenere e difendere la nostra preziosa democrazia. Libertà, democrazia e antifascismo i concetti da lei affrontati. La “Libertà” è stato il primo concetto su cui ha invitato a riflettere gli studenti, per lei racchiuso nell’immagine di un nibbio che vola nel cielo sopra il San Martino, quel monte che fu teatro di una delle prime battaglie della Resistenza italiana.
Sono trascorsi 74 anni da quel 25 aprile del 1945 quando i nostri partigiani sono entrati trionfanti a Torino e a Milano, dopo aver liberato Genova e Venezia.
I partigiani entrano nelle città insieme ai civili in un tripudio di gioia dopo la dittatura del ventennio fascista.
Ma, oggi, verso il 25 aprile, continua Ester De Tomasi, a noi nati nel ventesimo secolo cosa dice questo anniversario? Cosa ne sappiamo noi di fame, di dolore, di sofferenze, di protesta, di lotte? E da qui l’importanza di una scelta di vita quale quella fatta da Ivonne Trebbi e da suo padre Sergio De Tomasi, le cui azioni antifasciste lo vedono prima combattente sul San Martino poi a Milano dove fu arrestato e spedito prima nel campo di concentramento di Fossoli, poi a Bolzano e, infine, nel campo di concentramento di Mauthausen, dove riuscì a sopravvivere fino all’arrivo degli Alleati.
La storia può e deve essere costruita attraverso le testimonianze, attraverso il racconto dei protagonisti che narrano le vicende ed Ivonne Trebbi ed Ester De Tomasi hanno saputo far rivivere, dicono gli studenti, alcune terribili pagine di storia che loro in prima persona e i nostri connazionali hanno vissuto dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943. E poi il ricordo va a tutti i deportati nei campi di concentramento che non hanno potuto vivere e festeggiare la liberazione e a tutte le migliaia di donne, ricorda Ivonne Trebbi, che nella lotta antifascista sono state arrestate, torturate, condannate e fucilate.
Da qui l’invito agli studenti, alle nuove generazioni a prendere parte alle manifestazioni del 25 aprile in quanto giorno della memoria e del ricordo di eventi che hanno posto le basi per la nascita della nostra Italia democratica, libera e repubblicana e le parole commoventi e di grande valore morale con cui Ivonne Trebbi ricorda le atrocità e le conseguenze della guerra, di una guerra che come tutte le altre non aveva motivi di esistere, che come tutte le guerre non porta altro se non fame, miseria, povertà e morte.
Basta a volte veramente poco per distruggere l’equilibrio di una nazione e dei popoli, “il fascismo di allora io lo ricordo perché l’ho vissuto personalmente…c’era chi allora alle parole di Mussolini di incitamento alla guerra batteva le mani, senza rendersi conto della tragedia cui andava incontro” dice Ivonne Trebbi e l’invito ai giovani è di saper scegliere in ogni istante della propria vita autonomamente e con consapevolezza da che parte stare, proprio come ha fatto lei che in un momento difficile ha scelto di stare dalla parte di coloro che erano contrari alla guerra, alla dittatura, al fascismo, di coloro che sognavano un mondo migliore fatto di pace, di fratellanza e di libertà perché conclude “vivere felici e in pace è il sogno di ogni persona!”.