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LUINO RICORDERA’ DOMENICA, 27 SETTEMBRE
L’ECCIDIO DELLA GERA

I martiri della Gera

Anche a Luino la guerra lasciò dietro di sé una scia di sangue.
Dodici giovani partigiani furono barbaramente uccisi in quel tragico 7 ottobre 1944.
Da allora ogni anno la città ne celebra la memoria con una pubblica manifestazione e soprattutto con un pellegrinaggio al sacrario della Gera, dove ebbe inizio la mattanza.
Erano giovani, lo vogliamo sottolineare con forza, due di 18 anni, tre di 20 anni, quattro di 23 anni, uno di 24, uno di 26 e uno di 29 anni.
Un’età che profuma di primavera, nutrita dalle più alate speranze.
Dopo la caduta del fascismo nel luglio 1943 e la successiva creazione della Repubblica Sociale di Salò, l’Italia sperimentò, come dice il poeta Salvatore Quasimodo “il piede straniero sopra il cuore” e i più efferati delitti di un regime ormai destinato al dissolvimento.
Occorreva un sussulto di dignità che nel nostro territorio ebbe inizio con la battaglia del San Martino e continuò alla Gera di Voldomino, nel paese dove don Folli, con la forza del messaggio evangelico, aveva sparso a piene mani il seme dell’amore per la libertà.
Aveva pagato duramente con la detenzione nel carcere di San Vittore la sua generosa accoglienza di migliaia di disperati, Ebrei e perseguitati politici che bussavano alla sua porta per essere aiutati a raggiungere il suolo svizzero.
E fu proprio don Folli che, dopo la Liberazione, volle far erigere un sacrario a perenne ricordo del sacrificio di questi partigiani.
Vi sostava in religioso raccoglimento e diceva al suo coadiutore don Marco Baggiolini: «Quando sei scoraggiato, vieni qui a pregare».
Un richiamo altisonante per celebrare l’eroismo di questi giovani innamorati dell’idea di libertà.
In un contesto come il nostro, caratterizzato talvolta da antistorici rigurgiti di nazifascismo, il contributo di giovani è fondamentale.
Profondamente consapevoli delle atrocità perpetrate dai regimi dittatoriali di ogni colore, potranno proiettarsi verso una nuova visione del futuro.
Il percorso è già chiaramente prefigurato dalla nostra Costituzione Repubblicana.
Con questo spirito, anche nell’attuale situazione pandemica, ricorderemo l’eccidio della Gera, perché mai più si ripetano simili tragedie, non dimenticando il monito di Bertolt Brecht: «Sventurata la terra che ha bisogno di eroi».

A cura dell’ANPI di Luino